Riuscire a trovare il proprio talento nascosto non è né semplice né scontato.
Ti aiuterò concretamente a farlo. Ce la metterò tutta. Ma mi serve collaborazione da parte tua.
Siamo d’accordo?
Lo faremo dapprima a livello più “alto”, applicando delle tecniche generiche che possano valere qualsiasi sia il tuo ramo professionale o personale, poi andremo più nel dettaglio.
Un passo alla volta.
Abbiamo già visto come spesso si tenda a trovare una giustificazione per coprire le nostre mancanze e come questo sia un meccanismo di difesa messo in atto dal nostro cervello.
Abbiamo poi capito assieme che questo è un atteggiamento di comodo che non porta mai risultati positivi e come la valorizzazione di un talento possa portare ricchezza.
Ora dobbiamo trovare il tuo talento, in modo da utilizzarlo come base di partenza per le tue azioni e per i tuoi successi futuri.
Una prima tecnica a cui ho già accennato in precedenza è la tecnica della “terza persona” (io la chiamo così).
Consiste nel guardare il proprio operato come se si fosse un osservatore terzo, in qualche modo coinvolto e abilitato a dare giudizi su di te.
Potresti doverti calare nei panni di una cliente alla quale hai appena tagliato i capelli, nel manager di quell’azienda con cui collabori da anni, in quel paziente a cui hai appena fatto un’otturazione, nel tuo capo che ti ha appena affidato un lavoro o nella tua migliore amica con cui hai appena parlato al telefono.
Ora fatti una semplice domanda: perché questa persona si è appena rivolta a te?
Cos’hai di tanto speciale?
La carne che servi è sempre fresca e saporita. Le tue mani massaggiano che è un piacere. Durante l’ultima presentazione hai ricevuto una standing ovation.
Riflettici. Il mondo è tanto grande, la concorrenza è enorme. Perché proprio te? Probabilmente perché anche tu hai un talento; qualcosa di speciale da offrire, che siano prodotti, servizi o abbracci, ma è qualcosa di speciale.
Un altro modo efficace per scoprire il tuo talento potremmo chiamarlo “il bambino che c’è in te”.
E’ incredibilmente semplice, ma anche incredibilmente efficace.
Ripensa a quando eri bambino. Cosa ti piaceva fare? Giocare con i Lego? O a pallone? Disegnare?
E quando facevi queste cose, qual era la caratteristica di te che mettevi più in evidenza?
Allineavi perfettamente i mattoncini colorati o eri un fantasista del pallone?
Io ad esempio in ogni cosa che facevo mettevo molta creatività e la creatività è stato il talento che più ho coltivato nella mia vita, almeno fino ad ora (dobbiamo sempre essere pronti a scoprire in noi nuovi talenti, senza mai pensare di esserci completati. Questo è il sale della crescita).“Si diventa adulti equilibrati solo se si è stati pienamente bambini”
Maria Montessori
In quello che facevamo da piccoli, in come lo facevamo, si nascondono molte più verità su di noi rispetto a quello che avviene in età adulta, quando il giudizio degli altri e l’imposizione di certi standard va a modificare – o anche a snaturare alle volte – ciò che invece è innato in noi.
Ogni tanto vale la pena recuperarlo e rifletterci sopra; ti stupirai di come questi tuoi ricordi racchiudano la tua vera essenza.
Quando l’avrai ritrovata, probabilmente ti sarà chiaro che questa tua caratteristica può diventare la “unique selling proposition”, ovvero quell’elemento differenziante che ti permetterà di ritagliarti il successo che meriti.
A patto che tu lo voglia davvero e sia disposto a lavorarci sodo.
“Hey, ma ci avevi promesso di essere più concreto”.
Lo so. Calma.
Rifletti sulla tua essenza, su quello che stai facendo e su come questo sia aderente al tuo modo di essere, non allo standard imposto.
La prima regola del successo è fare qualcosa che si ama, per cui si ha una forte inclinazione o passione.
Se continuerai a fare quello che stai facendo pur non amandolo, non andremo lontani.
Se invece sei fermamente convinto che questa sia la tua strada, allora metticela tutta.
Nei prossimi articoli vedremo l’importanza dell’elemento differenziante per muovere i primi passi verso la crescita e il successo della tua attività o del tuo ruolo professionale.
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